La demenza da corpi di Lewy è il secondo tipo di demenza neurodegenerativa più comune dopo la malattia di Alzheimer. Purtroppo la demenza da corpi di Lewy, nonostante la frequenza non trascurabile con cui si presenta, è ancora poco conosciuta. E’ per questo che l’informazione e la conoscenza al riguardo sono importantissime.
Robin Williams, colpito da demenza da corpi di Lewy.
Quali sono i sintomi della demenza da corpi di Lewy?
– Le funzioni cognitive sono caratterizzate da fluttuazione; in altre parole il quadro delle abilità cognitive, come ad esempio l’attenzione e l’abilità di pianificazione, non è sempre uguale ma può variare notevolmente nell’arco della giornata.
– La memoria, inizialmente, è spesso preservata.
– Fin dalle fasi iniziali sono spesso presenti allucinazioni visive percepite come reali da chi le prova. Non sempre la persona riferisce spontaneamente di averle ma può mostrare agitazione e paura.
– Disturbi del sonno con veri e propri incubi, sono caratteristici e provocano molto disagio.
– Le funzioni motorie assumono delle caratteristiche peculiari. Il modo di camminare diventa molto simile a quello che si verifica nel morbo di Parkinson. Sono frequenti cadute e svenimenti.
– La demenza a corpi di Lewy rientra nelle demenze neurodegenerative sottocorticali conosciute anche con il termine di parkinsonismi atipici in quanto hanno disturbi motori molto simili al morbo di Parkinson ma con un quadro clinico diverso.
Alcuni consigli
• Come detto in precedenza, una delle caratteristiche principali è la fluttuazione della funzionalità cognitiva, specialmente attentiva, nell’arco della giornata. Per migliorare la comunicazione è spesso utile, quando si parla con una persona che ha difficoltà a concentrare l’attenzione, toccarle il braccio o la spalla. Questo è un piccolo aiuto per aiutare la persona a focalizzare l’attenzione.
• Creare un rituale notturno che sia calmante, rassicurante e lontano da rumori che possano agitare.
• Può aiutare ad evitare il disorientamento una lucina lasciata accesa di notte.
• Limitare la caffeina durante la giornata e scoraggiare il sonnellino diurno, offrendo l’opportunità di praticare esercizio fisico, aiuta a prevenire l’iperattività serale.
Dott.ssa Milena Barone
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