capricci, psicologo padovaTi sarà capitato, più o meno spesso, di arrabbiarti con tuo figlio o con tua figlia per i suoi capricci. Ma ti sei mai chiesto/a come mai esistano “i capricci”? Alla base di questi comportamenti potrebbero esserci dei bisogni che il piccolo non riesce ancora ad esprimere con le parole o perché non parla ancora o perché non riconosce quali siano i suoi bisogni! È in questi casi che, a seconda dell’età, il bisogno viene espresso con il pianto o con dei comportamenti che vengono da noi interpretati come “capricci”. Anche se ogni bambino è diverso ed ha i propri bisogni, andiamo a vedere quali sono i più diffusi:

1) Bisogno costante di imparare

I bambini hanno una curiosità insaziabile e, quando si trovano in luoghi da adulti (es. supermercato), rischiano di annoiarsi, manifestando quelli che sono considerati da tutti noi capricci per eccellenza. Che cosa fare allora? Se il bisogno sottostante è quello di imparare, si può cercare di coinvolgerlo in ciò che si sta facendo, presentandoglielo come un gioco divertente. Questa è solo una delle possibili soluzioni, ogni alternativa volta a soddisfare questo bisogno è valida.

2) Bisogno di dormire

La qualità e la quantità del sonno sono alla base dell’equilibrio del piccolo. Se questo bisogno di un buon sonno non viene soddisfatto, il bambino sarà lento ed irritabile. Risulta fondamentale riconoscere i segnali di sonno prima che il bambino sia troppo stanco e prevedere dei tempi di nanna adeguati ai suoi bisogni.

Per approfondimenti: “Mio figlio non dorme

3) Bisogno di mangiare

I bambini piccoli, non riescono a riconoscere adeguatamente le sensazioni di fame; anche quando le riconoscono, le mettono in secondo piano rispetto a gioco o ad altre attività a loro gradite. Anche in questo caso, se si aspetta che il senso di fame abbia il sopravvento, possono esserci degli effetti sul loro umore.

4) Bisogno di riuscire

Questo bisogno li porta a scoraggiarsi e ad arrabbiarsi. Da un lato è necessario che sperimentino la frustrazione di fronte ad un fallimento, dall’altro bisogna essere pronti a dare loro fiducia e ad incoraggiarli sul fatto che ce la possano fare. È importante non sostituirsi a loro ai primi tentativi o fallimenti; ciò per evitare che con il tempo questo possa generare in loro un senso di incapacità, di impotenza ed una bassa autostima. L’aiuto, però, diventa necessario nel momento in cui, anche dopo alcune prove e incoraggiamenti, non riescono a portare a termine quello che hanno iniziato.

5) Bisogno di non sentirsi “in balìa degli eventi”

I bambini, a causa della loro tenera età, si trovano nella condizione in cui sono i genitori a dir loro cosa fare e quando farlo. Per ovvi motivi questa è una condizione che non può essere cambiata ma molto si può fare per il modo con cui si danno delle direttive. In primo luogo, può essere utile mostrare comprensione per le emozioni del piccolo; poi, è necessario prepararlo in anticipo a ciò che sta per accadere (“Capisco che ti stai divertendo ma tra dieci minuti dobbiamo tornare a casa”). In alcuni casi è fondamentale dargli una scelta che comunque è “illusoria”perché indirizzata al nostro obiettivo (es. “Preferisci fare i compiti subito così ti togli il pensiero o giochi ancora 20 minuti e poi inizi?”).

6) Bisogno di rassicurazione

Quando i bambini hanno paura capita che la sfoghino con pianti, rabbia e nervosismo che possono essere confusi con dei capricci. In questi casi possiamo chiedere al piccolo di disegnare o spiegare la sua paura; a questo punto lo si può tranquillizzare, facendolo sentire compreso. Non banalizziamo ciò che ci dice (“Non fare il fifone”); piuttosto dimostriamo comprensione raccontiamogli quando anche noi da piccoli avevamo paura o leggendogli favole che trattino la tematica di cui ha paura.

Per approfondire: Paure dei bambini. 9 consigli per aiutarli a superarle!

Dott.ssa Milena Barone