Può succedere che, in caso di demenza, si sviluppino varie alterazioni sensoriali che spiegano alcuni comportamenti apparentemente “strani” come il rifiuto del cibo. Andiamo a scoprire cosa succede ai 5 sensi.
Vista
È la funzione percettiva più compromessa. Può succedere di notare che la persona con demenza:
- diventi più sensibile a fonti di luce improvvise e alle repentine variazioni cromatiche.
- Abbia difficoltà nella stima delle profondità.
- Abbia difficoltà nella percezione dei contrasti deboli o nel percepire il bianco o materiali semitrasparenti.
- Abbia difficoltà nella distinzione di una figura dal suo sfondo.
- La percezione verticale si riduca fino ad un’altezza massima di 150 cm.
Udito
Oltre alle difficoltà caratteristiche dell’invecchiamento come la graduale perdita dell’udito (ipoacusia), si possono aggiungere un’importante difficoltà a localizzare la fonte di provenienza del suono e una maggior sensibilità ai suoni sovrapposti.
Olfatto e Gusto
Si può verificare la perdita della percezione di alcuni sapori e odori.
Poniamo il caso che una persona presenti alcune delle suddette difficoltà, ad esempio quelle relative alla vista, all’olfatto e al gusto. Se presentiamo un piatto di pasta ad una persona con queste difficoltà, è molto probabile che vedendo il piatto non riconosca cosa questo contenga né a livello olfattivo né a livello visivo. Nel momento in cui dovesse assaggiare la pasta, potrebbe non riconoscerne neanche il gusto. Questo è uno dei motivi per cui alcune persone con demenza possono rifiutarsi di mangiare.
Tatto
Il tatto, infine, è la funzione sensoriale maggiormente preservata. In altre parole è quella che non viene intaccata per lungo tempo e, se sfruttata a pieno, può diventare un’importante risorsa per entrare in relazione con chi ha una demenza.
Milena Barone
Psicologa psicoterapeuta – Padova e Albignasego